Come prendersi cura di sé e degli altri? Per il professore don Giovanni del Missier lo spiega il mito di “Cura”

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Cura nella mitologia romana era una dea legata all’uomo e, secondo il prof. del Missier, alla sua
intrinseca fragilità e instabilità tra il mondo materiale e spirituale.

l mito racconta che un giorno, nell’attraversare un fiume, Cura modellò con l’argilla la figura di un
uomo.

Fu allora che sopraggiunse Giove, a cui la dea chiese di infondere spirito vitale nella scultura da
lei plasmata, cosa a cui Giove acconsentì con facilità.

A questo punto, Cura chiese di poter imporre il proprio nome alla creatura, ma il dio glielo negò, sostenendo il nome di quell’essere doveva provenire da lui, che gli aveva infuso la vita.

Ne nacque una disputa, che si complicò quando ad essa si unì Terra: questa riteneva, infatti,
dovesse spettare a lei l’attribuzione del nome, essendo sua la materia con cui era stata
plasmata la creatura.

Per risolvere la diatriba, fu chiamato a pronunciarsi Saturno, ovvero il Tempo, il cui giudizio
distribuì le rivendicazioni: a Giove, che aveva infuso lo spirito sarebbe toccato, alla morte di
quell’essere, di rientrare in possesso dell’anima; alla Terra, della cui materia l’essere era
composto, sarebbe tornato il corpo dopo la morte; ma a possederlo durante tutta la vita sarebbe
stata Cura, la prima a plasmarlo.

Il nome, invece, non sarebbe toccato a nessuno dei tre contendenti: l’essere si sarebbe chiamato “uomo”, perché creato dall’humus.

Il prof. Del Missier ci ha sottolineato, in tal modo, che la materia e lo spirito sono indispensabili
per l’esistenza dell’Uomo, ma chi lo plasma e ne fa una creatura unica è la Cura, la stessa cura
che la madre, il padre e tutti gli altri esseri con cui l’Uomo viene a contato, ne determinano la
qualità e ne orientano o condizionano la vita, a maggior ragione quando l’Uomo è fragile, come
nella vecchiaia.

Quindi è la Cura che accompagna tutta la nostra esistenza e senza di essa non potremmo
definirci umani.